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L’usura bancaria: un tema delicato

Il procedimento da cui origina la Sentenza di cui parlava una precedente news e balzata agli onori delle cronache nelle ultime ore, non è un caso di scuola. Tuttavia, si tratta di un tema delicato, inoltre, il caso in questione è molto particolare.

Sono tanti gli imprenditori che ritengono di corrispondere tassi usurari, ma ogni caso fa storia a sé e va valutato con perizia.

Certamente vi è un denominatore comune in tutte le denunce per usura, ossia l’impossibilità di far fronte alle richieste di pagamento avanzate dalle banche cui normalmente segue l’aggressione del patrimonio, sia personale che aziendale, dell’imprenditore. Dalla richiesta di rientro scaturisce la revoca delle linee di credito e conseguentemente il blocco dell’operatività aziendale. Tanto, per il fatto che il debito si autoalimenta fino a diventare insostenibile.

Ciò nonostante è errato demonizzare le banche e tutti gli operatori del settore creditizio, ed invero l’accesso al credito è uno strumento indispensabile allo sviluppo delle imprese, purché utilizzato con estrema oculatezza.

Occorre sempre avere a mente che il denaro preso in prestito deve essere restituito nel più breve tempo possibile. Tanto consente di contenere i costi e massimizzare i benefici.

Ovviamente è necessario che i rapporti con le imprese siano tenuti dagli istituti di credito conformemente alla Legge. Il compito dello studio Kipling è di indagare sulla effettiva esposizione debitoria indicata nelle scritture contabili e sull’eventuale applicazione di tassi eccedenti i limiti di Usura.

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Kipling Revisione Bancaria

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