È possibile ottenere il risarcimento del danno nel caso di ipoteca sproporzionata rispetto al credito?

L’ Ordinanza n° 39441/21 della Cassazione apre scenari nuovi sotto il profilo delle possibili responsabilità e risarcimenti, soprattutto in tutti i casi in cui vi sia stata una contestazione del conto corrente, dell’apertura di credito o dei rapporti bancari a fronte di quali sia stata iscritta una ipoteca sproporzionata.

È frequente che l’imprenditore garantisca con la propria fideiussione, e con il proprio patrimonio, i conti e gli affidamenti della società o qualsiasi altro contratto bancario.

Ebbene, laddove si presentino delle difficoltà in virtù delle quali la banca detenga un titolo esecutivo, come ad esempio Decreto Ingiuntivo provvisoriamente esecutivo , è prassi frequente che la banca iscriva ipoteca giudiziale sull’intero patrimonio immobiliare dell’impresa e dell’imprenditore. Di sovente l’ipoteca immobiliare riguarda un patrimonio di valore molto più elevato rispetto ai crediti della banca.

Cosa prevede la Cassazione in caso di iscrizione di ipoteca sproporzionata rispetto al credito?

La portata innovativa dell’Ordinanza n° 39441/21 è nel fatto che tale pronuncia conferisce un sostanziale cambio di rotta all’orientamento consolidato che negava la responsabilità della banca per iscrizione eccessiva e di fatto negava ogni tutela a fronte di tale abuso.

Mutando orientamento la Cassazione riconosce oltre alla possibilità di chiedere la riduzione dell’iscrizione ipotecaria sproporzionata rispetto al credito da garantire, anche il risarcimento del danno.

Il caso oggetto della decisione in commento riguarda proprio un Decreto Ingiuntivo, che è stato opposto sulla base della totale contestazione del saldo debitore del conto corrente.

Tanto può accadere anche se dalla revisione bancaria dei conti e degli affidamenti emerge l’illegittimità delle pretese creditorie della banca, attesa la presenza di illegittimi interessi anatocistici, illegittimi interessi usurari, illegittime CMS e più in generale gli illegittimi addebiti di competenze.

Qual è il danno risarcibile nel caso di ipoteca sproporzionata rispetto al credito?

Con riferimento specifico al tema del danno risarcibile la Suprema Corte chiarisce che il danno da risarcire può essere duplice.

Infatti, per un verso è riconosciuta la possibilità di chiedere alla banca che abbia iscritto ipoteca eccessiva il danno da perdita di chance conseguente all’impossibilità di vendere l’immobile;

per altro verso è riconosciuta al correntista la possibilità di chiedere il risarcimento del danno provocato dalla “difficoltà di accesso al credito”.

Circa tale ultimo aspetto occorre sottolineare che alla revoca degli affidamenti che precede il Decreto Ingiuntivo o comunque l’azione della Banca per ottenere coattivamente il proprio credito, corrisponde la segnalazione di segnalazione di sofferenza in Centrale Rischi . Tale segnalazione esclude l’impresa, ed i suoi garanti, dalla possibilità di accedere al credito bancario sotto qualsiasi forma, di fatto provocando il blocco di tutte le attività imprenditoriali, che sono improvvisamente private delle linee di credito. Tanto produce il sostanziale stallo aziendale, atteso che nell’impossibilità di utilizzare affidamenti e conti le attività produttive si riducono drasticamente o si bloccano.

La portata della pronuncia è perciò di estrema importanza, poiché apre nuove prospettive non solo rispetto alla tutela del patrimonio illegittimamente aggredito dalla banca, ma anche su una questione per il momento nuova, e cioè sulle responsabilità della banca e sui danni risarcibili provocati da un contegno incauto.

Dott. Francesco Leo

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