Anatocismo Bancario

Anatocismo Bancario - uomo perso in un labirito

Anatocismo bancario e l’addebito degli interessi

L’anatocismo consiste nella pratica di trasformare gli interessi in capitale sommando tra loro interessi e capitale. Tale somma costituisce la base di calcolo per determinare ulteriori interessi, comunemente denominati interessi anatocistici.
 

 1. Anatocismo Bancario

L’ addebito di interessi anatocistici in conto capitale deve necessariamente svolgersi secondo le prescrizioni dell’art. 1283 cc e dell’art. 120 TUB. In mancanza di tanto gli interessi riguardati l’anatocismo devono ritenersi illegittimi. Dunque, si può dire che l’anatocismo è un artificio contabile mediante il quale l’addebito di interessi illegittimi che il creditore capitalizza, provoca un artificioso aumento dell’esposizione debitoria. Tale monte debitore in matematica finanziaria denominato “montante”, diviene la base su cui avviene il nuovo calcolo degli interessi.Differenza Capitare Preso In Prestito e Capitalizzazione Interessi
L’anatocismo è il terreno sul quale si consuma un fenomeno ben più grave: l’usura, esponendo il debitore a un pericolo imminente, perché non comprende appieno le conseguenze disastrose cui va incontro (cfr. M. Ronco e S. Ardizzone, Commento al Codice Penale, UTET, 2007, pp. 2942 -8).
L’anatocismo e l’usura bancaria non riguardano solamente il fenomeno degli interessi, ma anche le Commissioni di Massimo Scoperto, le commissioni sugli affidamenti comunque denominate, e tutti gli oneri connessi all’erogazione del credito. L’anatocismo si realizza nell’ambito di operazioni pecuniarie di qualsiasi tipo, operazioni di prestito / finanziamento, dove la capitalizzazione degli interessi costituisce un meccanismo illecito atto a massimizzare i profitti del creditore a esclusivo danno del debitore. Mediante la trasformazione dell’interesse in capitale aumenta l’esposizione debitoria e conseguentemente gli interessi, le CMS e gli oneri da questa generati che portano al fenomeno dell’usura bancaria.

L’anatocismo è il terreno sul quale si consuma un fenomeno ben più grave: l’usura, esponendo il debitore a un pericolo imminente, perché non comprende appieno le conseguenze disastrose cui va incontro (cfr. M. Ronco e S. Ardizzone, Commento al Codice Penale, UTET, 2007, pp. 2942 -8). 

L’anatocismo e l’usura bancaria non riguardano solamente il fenomeno degli interessi, ma anche le Commissioni di Massimo Scoperto, le commissioni sugli affidamenti comunque denominate, e tutti gli oneri connessi all’erogazione del credito. L’anatocismo si realizza nell’ambito di operazioni pecuniarie di qualsiasi tipo, operazioni di prestito / finanziamento, dove la capitalizzazione degli interessi costituisce un meccanismo illecito atto a massimizzare i profitti del creditore a esclusivo danno del debitore. Mediante la trasformazione dell’interesse in capitale aumenta l’esposizione debitoria e conseguentemente gli interessi, le CMS e gli oneri da questa generati che portano al fenomeno dell’usura bancaria.

2. Come l’anatocismo produce interessi illegittimi?

L’anatocismo, uno dei motivi di opposizione nelle perizie bancarie, è la causa principale di:

  • Aumento dell’esposizione debitoria e dei saldi a debito del correntista;
  • Incremento delle C.M.S. (commissioni di massimo scoperto);
  • Applicazione tassi entro ed oltre fido

A riprova di tanto vi è il fatto che l’analisi dei saldi in linea capitale – pertanto al netto della capitalizzazione periodica – rivela che l’esposizione debitoria tempo per tempo è destinata a ridursi considerevolmente, se non a scomparire. Forniamo un esempio nella seguente tabella:

Calcoli Effettuati Su Capitale Con Tasso Nominale Fisso Trimestrale

in cui si vede come l’anatocismo, derivante dalla capitalizzazione degli interessi tempo per tempo addebitati, sia la principale causa dell’aumento dell’esposizione debitoria, e conseguentemente dell’incremento dei costi (interessi, commissioni di massimo scoperto, spese ed altri oneri). Ciò incide notevolmente sui tassi effettivi applicati tempo per tempo. Si può notare come dal tasso del 10% inizialmente applicato sul capitale originario di 10.000 euro, dopo 8 trimestri si arrivi a corrispondere un tasso effettivo dell’11,86%. Ma c’è di più. Il progressivo e graduale aumento dell’esposizione debitoria dovuto all’anatocismo è un moltiplicatore di costo anche per le Commissioni di Massimo Scoperto e di ogni altro onere connesso all’erogazione del credito. L’incremento dell’esposizione debitoria, dovuto all’anatocismo, provoca l’aumento delle Commissioni di Massimo Scoperto, nonché l’addebito di interessi oltre fido (se esso è superato) e l’applicazione di spese ed oneri dovuti per l’eventuale sconfinamento.

3. Perché l’anatocismo è vietato?

Utilizzato agli inizi dagli usurai, con modalità diverse e sempre più particolari, i fenomeni riguardanti l’anatocismo e l’usura sono divenuti una pratica ordinaria da parte delle banche, nonostante il divieto di legge posto dall’art. 1283 cc. Tale divieto è derogato dall’art. 120 TUB, che nel corso del tempo è stato oggetto di diverse modifiche, le più importanti nel 2016 (vedi: Obbligatorio autorizzare la banca all’addebito degli interessi?). Ciò nonostante, nei casi in cui non sono rispettati i parametri previsti dalla legge, le deroghe al divieto di anatocismo e usura, non sono operanti neppure dopo il 2000. A tale proposito il Tribunale di Brindisi ha chiarito che le banche in quanto operatori professionali, sono consapevoli della illegittimità della capitalizzazione periodica, atteso il consolidamento del principio di illiceità della capitalizzazione trimestrale dal 1999. Pertanto le clausole anatocistiche, o l’addebito di interessi anatocistici comporta “malafede” attesa la consapevolezza dell’istituto di credito di non attenersi ai canoni di legge. La Suprema Corte di Cassazione ha diffusamente e ripetutamente chiarito che la natura negoziale e non normativa dell’uso di capitalizzare gli interessi non è idonea a legittimarlo. Tuttavia tanto non è bastato a debellare l’anatocismo presso le banche. Per tale motivo, allo scopo di prevenire e reprimere comportamenti usurai, il legislatore del 1996 con la L. 108/96 (e successive modifiche) ha inteso porre dei limiti oggettivi alla misura massima dei costi e degli oneri che possono essere addebitati nell’ambito di operazioni di prestito/finanziamento.

Anantocismo, revisione perizie bancarie kipling S.r.l.