Anatocismo: restituiti al correntista € 429.000 oltre interessi
Anatocismo ed usura bancaria, oltre all’addebito di tassi ultralegali non pattuiti e Commissioni di Massimo Scoperto non dovute, sono le illegittimità che hanno generato addebiti illegittimi ai danni del correntista per circa € 450.000. Questo è quanto emerso dalla Perizia Kipling a firma del Dott. Francesco Leo.
Nel 2015, la società correntista ha commissionato alla Kipling una completa revisione bancaria dei propri affidamenti in conto corrente, alla ricerca di interessi anatocistici da richiedere in restituzione all’istituto di credito, nonché di interessi usurari.
La banca citata in giudizio per la restituzione dell’illegittimo anatocismo, usura bancaria, applicazione di tassi ultralegali e CMS non dovute, ha negato di avere mai applicato interessi anatocistici o tassi effettivi superiori ai tassi soglia usura. Inoltre, ha sollevato l’eccezione di prescrizione affermando che oltre € 270.000 non dovessero essere restituiti al correntista, poiché costituiti esclusivamente da rimesse solutorie oramai prescritte.
La difesa del correntista curata dall’avvocato Emilio de Stefano per la parte legale e dal Dott. Francesco Leo per gli aspetti tecnici, ha dimostrato che le rimesse solutorie asseritamente prescritte erano state contestate dalla banca in maniera difforme dai parametri di cui alla Sentenza a Sezioni Unite n° 24418/10. Infatti, secondo la giurisprudenza della S.C. la prescrizione decorre dalla chiusura del conto e non dalla scritturazione delle singole rimesse.
Nel 2017 la consulenza tecnica d’ufficio ha confermato anatocismo ed usura bancaria per circa € 430.000.
Quindi, il Tribunale di Fermo, confermando quanto sostenuto dalla difesa attorea, ha stabilito con la sentenza numero 533/18 che “l’eccezione di prescrizione decorrente dalla data di effettuazione dell’operazione del correntista è infondata, in quanto la prescrizione decorre dalla chiusura del conto corrente, ovvero dal pagamento finale sicché non è applicabile l’articolo 1194 c.c.: In sostanza, tale criterio è applicabile se il credito è liquido ed esigibile, tuttavia il credito della banca per interessi, ecc., non è esigibile giorno per giorno, ma solo dalla chiusura del conto.”
Con queste motivazioni il Giudice ha rigettato l’eccezione di prescrizione formulata dall’istituto di credito, riconoscendo la presenza di anatocismo ed usura bancaria ai danni del correntista al quale sono stati restituiti € 430.000 oltre interessi e spese.
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Kipling Revisione Bancaria